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Cake day: June 14th, 2023

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  • Ottima lettura, grazie. Per quello che vale la mia esperienza personale, confermo molto di quello che ho letto; la curva è certamente un luogo di grandi contraddizioni - si va dallo sbandato del quartiere che fa il giro dei bar fino al professionista cittadino - ma che sa essere vitale e perfino qua e là sorprendente x il tipo di legami che possono nascere. Vero anche che la deriva delle grandi curve della A - troppe ormai per negarlo - è quella che viene descritta, e quindi compiutamente criminale; ma la forza di suggestione del sentirsi insieme è sempre lì, potentissima, e che aspetta di essere raccolta e organizzata magari in modo più sano. A volte mi verrebbe da dare la colpa alle varie grandi agenzie politiche\religiose di produzione di senso, che quel sentirsi insieme, quel bisogno di identità non sanno più raccoglierla e rappresentarla, per motivi probabilmente in parte chiari (liberalismo individualista, fuga dal sacro etc) e in parte no. Se non è il caso di fare i romantici e di considerare le curve come l’ultimo baluardo contro la deriva dello sport come pura spettacolarizzazione - perchè, come bene viene spiegato qui, la realtà è molto più complicata, e più sporca di così - nemmeno mi sembra lecito demonizzare una delle ultime situazioni collettive di partecipazione, riconoscimento e rispecchiamento.

























  • Vero, la scelta di Detroit x il Gallo sembra in effetti dovuti a fattori come il fratello e direi anche per via del suo agente (figlio del famoso Tellem, che ora è nella dirigenza Pistons). Cose che probabilmente fanno passare in secondo piano altre considerazioni; anche se stanotte i Pistons hanno vinto contro i Wizards, si direbbe che a fine carriera si cercano non tanto i soldi - ha guadagnato mica male il Gallo - ma un pò di gloria e di roba da mettere in bacheca. Purtroppo forse il momento più adatto era l’anno scorso ai Celtics, l’ ultimo serio infortunio non ci voleva davvero (…e noi lo avremmo avuto ai Mondiali, mannaggia)






  • Personalmente ad es. ero più favorevole al vecchio formato, invece - una vera coppa dei Campioni, unicamente riservata ai vincitori dei rispettivi campionati, e una coppa UEFA con partecipanti di altissimo livello (tutte le squadre arrivate dalla seconda alla terza/quarta/quinta posizione in ogni campionato, in base al coefficiente UEFA), e quindi comunque ben prestigiosa.

    Premessa: x la Superlega parliamo di un qualcosa ancora per aria. Il diavolo, si sa, sta nei dettagli. L’unica cosa che si è capita è che si vorrebbe organizzare un torneo chiuso, dove non hai bisogno di qualificarti, e dove quindi non conta il merito sportivo, e dove l’appeal ( e i soldi delle TV) verrebbero dal fatto di poter vedere ogni settimana City-Bayern, Milan-Barcellona ,Liverpool-PSG, Inter-Real e così via. Insomma: l’idea è di fregare il giocattolo Champions League ( soprattutto i suoi ricavi) alle zampe della UEFA e al suo codazzo di dirigenti e burocrati : follow the money, come sempre. La gente paga per vedere noi, e allora ce la gestiamo noi. Questa l’ispirazione, questo lo scopo. Con una competizione chiusa così concepita, riservata ai pezzi grossi del calcio europeo di adesso, per questi squadroni l’ultima parvenza di merito - se vuoi giocare la CL devi ancora qualificarti ogni anno nel tuo campionato - andrebbe a finire, in nome del devo proteggere il mio investimento dal gol del Sassuolo al 93 alla penultima giornata che mi impedirebbe di qualificarmi quest’anno. Il colpo subito al prestigio e alla struttura dei campionati nazionali ci sarebbe eccome.

    Di nuovo, ovviamente qui nessuno difende la UEFA più di tanto, figurarsi. Ma il valore sportivo dei campionati credo abbia diritto di essere difeso, tutto qui. Se il modello è quello dello sport USA - cosa che capisco - allora non solo mancherebbe il potentissimo meccanismo del draft come fattore di equilibrio e di strategia, ma andrebbe implementato anche un salary cap, hard o soft, e fatto rispettare seriamente.

    EDIT - la proposta appena uscita è parecchio diversa dall’embrione di Superlega di cui parlavo, e certamente ha accolto parte delle critiche uscite all’epoca. Prestissimo per capire se si andrà avanti e come, le parti in campo si riposizionano.


  • Eh sì, a LA vogliono vincere, sono stufi (e va detto che come lineup adesso fanno abbastanza spavento). Sarebbe interessante vedere come si sono assicurati i Dodgers rispetto ad un suo possibile infortunio…Dubito abbiano fatto come i Knicks ai tempi di Amare Stoudemire - nessuno aveva assicurato il contratto, visto come era conciato. Comunque i Dodgers ancora non hanno annunciato la firma, pare x questioni di roster




  • Premetto che da fan delle calzette rosse x la AL io seguo più la East, direi che il ritiro di Francona (anche mio idolo, ovviamente…!!!) segna un pò uno spartiacque x i Guardians. Mai facile quando un vero monumento della franchigia lascia, tenendo conto anche della bella striscia di annate che ha fatto a Cleveland. Ma questa stagione è stata bruttarella, sul nuovo manager si capirà credo molto della direzione che vorranno prendere…non so quali siano i nomi che stanno considerando. Serve forse un pò di potenza nella lineup ?


  • Certamente…se ci saranno uno o più stadi nuovi, allora diventeranno quelli il luogo dove vivere un momento collettivo e di appartenenza, fosse anche semplicemente quello del tifo. Per quello dicevo niente passatismi. Però il fatto che, sostanzialmente, la Sovrintendenza abbia dichiarato il Meazza un monumento… è intrigante. Le motivazioni sono per loro squisitamente tecniche e di valore artistico ; a me piace, in quella parola monumento, vederci appunto anche qualcosa di altro.